Ossigeno Ozono Terapia

Ossigeno Ozono Terapia

INDICAZIONI DELLE PATOLOGIE TRATTABILI 
L’ossigeno-ozono terapia eh una pratica medica nata in Germania all’inizio del 1900 che utilizza le proprietà biochimiche dell’ozono per influenzare positivamente il metabolismo diversi livelli. Il noto potere ossidante dell’O3 unito al potere dell’O2 viene utilizzato in medicina come riattivante del microcircolo, come antinfiammatorio, antidolorifico, decontratturante, antivirale, antimicotico, antibatterico ed immunostimolante.

Meccanismo d’azione

Innumerevoli studi scientifici condotti hanno ampiamente dimostrato i meccanismi di azione dell’ossigeno- ozonoterapia. L’ozono, appena iniettato, si dissolve nell’acqua e genera una cascata di ROS (specie reattive dell’ossigeno) agendo su più fronti:

  • Aumenta la cessione di ossigeno da parte dei globuli Rossi e riduce l ipossia dei tessuti quindi la stasi linfatica e venosa;
  • Contrasta la componente infiammatoria immunomediata inibendo il rilascio di proteinasi da parte dei macrofagi e dei neutrofili polimorfonucleati e aumentando la liberazione di citochine immunosoppressive;
  • Contrasta la componente infiammatoria bioumorale inibendo la sintesi delle prostaglandine, la liberazione delle bradichinina e stimolando la produzione locale di enzimi antiossidanti;
  • Agisce sul dolore cronico come una sorta di agopuntura chimica attivando, per via riflessa, il sistema antinocicettivo mediante la liberazione di peptidi, di oppiodi, di endorfine e cortisolo.

La terapia con una miscela bilanciata d’ossigeno-ozono è utilizzata per la cura di numerose malattie. Tra le tante, quelle più frequentemente trattate in ambito ortopedico sono quelle legate al dolore evocato dalla componente muscolo scheletrica.

Patologie ortopediche

  • Patologie della colonna vertebrale: ernia del disco e discopatie cervicali, dorsali e lombari, sindrome delle faccette articolari, spondiloartrosi;
  • Patologie dell’anca e del ginocchio: tendinopatie e borsiti;
  • Patologie della mano: sindrome del tunnel carpale, malattia di De Quervain;
  • Patologie del piede: artrosi della tibio-tarsica, tunnel tarsale, capsuliti, borsiti, malattia di Morton, fascite plantare;
  • Patologie inserzionali: del gomito, pubalgia, del tendine d’Achille;
  • Postumi di trauma.
  • Sindrome fibromialgica e astenica su base funzionale e organica;
  • Malattie reumatiche: artrite reumatoide, psoriasi, lupus sistemico, poliartrosi;
  • Disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica: postumi di flebite, insufficienza venosa, microangiopatia diabetica, ulcere su base vascolare e dismetaboliche, linfedema;
  • Turbe neurologiche: cefalee di varia natura, depressione, disturbi della memoria ed esiti di ischemia celebrale, sclerosi a placche;
  • Senescenza con caduta della efficienza mentale e fisica, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson;
  • Retinopatie: su base vascolare e dismetabolica, retinopatia maculare (degenarazione maculare senile);
  • Epatopatie: dalle semplici turbe della funzionalità epatica fino alle epatiti;
  • Malattie dermatologiche: herpes simplex e zooster, psoriasi, micosi;
  • Patologie allergiche;
  • Disordini metabolici: ipercolesterolemia e iperglicemia;

Tecnica infiltrativa
La somministrazione di ossigeno-ozono può avvenire con tecniche diverse. Nella tecnica infiltrattiva la miscela di O2O3 viene infiltrata in sede articolare o para-articolare utilizzando particolari aghi dedicati alla metodica. Le sedute durano meno di 5 minuti ed hanno cadenza mono o bisettimanale per circa 10-12 incontri. La tecnica usata non risulta dolorosa per quanto attiene alla percezione della puntura dell’ago, viene invece riferita una sensazione di peso della durata di circa 60-90 secondi legato alla somministrazione della miscela.

Tecnica sistemica
Nelle malattie sistematiche le tecniche di somministrazione della miscela variano e possono essere eseguite mediante ossigeno-ozonizzazione del sangue: la Gaet. È una semplice tecnica che prevede il prelievo di una piccola quantità di sangue (100 cc) che viene ossigenato e ozonizzato, quindi immediatamente reinfuso. L’incontro dura 20-30 minuti ed il paziente può tornare alle normali occupazioni immediatamente dopo. In questi casi sono previsti, all’inizio, incontri monosettimanali che, dopo il miglioramento previsto, diventeranno mensili.

L’Italia, secondo i dati forniti dalla Società Italiana di Ossigeno-Ozono Terapia (SIOOT) e dalla Federazione Italiana di Ossigeno-Ozono Terapia (FIO), conta circa 1200 centri medici praticanti la terapia per un totale di circa 3000 trattamenti giornalieri, a fronte di ciò non si registrano incidenti di nessun genere. Unici effetti collaterali segnalati sono legati alla dolenzia locale transitoria, nella sede dell’infiltrazione.

L’Ossigeno ozono Terapia non ha controindicazioni, non determina allergie o intolleranze, non ha effetti collaterali in quanto è un gas puro (l’O2-O3 si ottiene dall’ossigeno medicale).

L’ossigeno ozono terapia è una pratica ampiamente diffusa presso le università, gli Ospedali, le Case di cura private e accreditate e gli Ambulatori specialistici. Il basso costo biologico della procedura, la riproducibilità, l’affidabilità, l’ottima efficacia terapeutica (oltre l’80%) e l’assenza di complicanze sono le caratteristiche che hanno decretato il successo di questa metodica.

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